Speciale Donna
Nuovo Pap-Test: Full-Pap – Ormone in età fertile – Test di conferma per le infezioni materno fetali (TORCH) – Osteoporosi.
TUTTE LE DONNE
NUOVO PAP-TEST: FULL-PAP
Il Pap-test (test di Papanicolau) rappresenta il fondamentale esame per individuare il carcinoma del collo dell’utero. Il Pap-Test in fase liquida ed il Test Molecolare associati hanno accresciuto notevolmente il numero di diagnosi di questo tumore femminile e permettono di stabilire sia la malattia conclamata che lo stato di malattia occulta. Questo test combinato non dice però se la trasformazione neoplastica è già avvenuta o se esiste una possibilità di guarigione spontanea. Per stabilire l’evoluzione in senso aggressivo neoplastico o, al contrario, di risoluzione e guarigione dell’infezione, sono state introdotte nuove indagini relative al ciclo vitale del Papilloma Virus: p16 ed L1.
– Il marcatore p16 evidenzia le potenzialità oncologiche ed aggressive del virus risultando un test predittivo di aggravamento della malattia
– Il marcatore L1 esprime invece il potenziale di guarigione spontanea.
FULL-PAP è l’ESAME COMPLETO che abbina:
– PAP-TEST IN FASE LIQUIDA –
TEST MOLECOLARE PER INDIVIDUARE IL PAPILLOMA VIRUS
Inoltre si eseguirà automaticamente, quando necessario, la determinazione dei MARCATORI PREDITTIVI p16 ed L1. Con il FULL-PAP il ginecologo potrà dare alla donna notizie sicure e complete ed indicazioni cliniche più accurate per meglio prevenire e curare il temibile tumore del collo dell’utero.
DONNE IN ETA’ FERTILE
ORMONE ANTI-MULLERIANO
La medicina moderna ha messo in evidenza il fattore anti Mulleriano: nella donna rappresenta un ormone (AMH) che ha il compito di modulare ed armonizzare l’ovulazione. Questo ormone “recluta” più follicoli nel tessuto ovarico, ne seleziona uno solo, e lo porta a maturazione con la produzione di un ovulo. Con l’avanzare dell’età, la capacità di riproduzione nel sesso femminile si riduce in quanto si riduce il numero dei follicoli. Il potenziale riproduttivo ovulatorio in una donna in medicina viene denominato “riserva ovarica”. L’Ormone anti-Mulleriano è il marker analitico più preciso che riesce a dare una misura a questa potenzialità. I suoi livelli sanguigni, infatti, sono direttamente proporzionali al numero di follicoli/ovuli presenti nel tessuto ovarico. Con l’avanzare dell’età, in presenza di esigenze contrastanti, in una donna può sorgere la necessità di valutare la propria riserva ovarica. Il ginecologo potrà allora consigliarle un esame del sangue per avere più consapevolezza del proprio potenziale riproduttivo e affrontare il concepimento scegliendo i giusti tempi per una gravidanza consapevole.
DONNE IN GRAVIDANZA
TEST DI CONFERMA PER LE INFEZIONI MATERNO FETALI (TORCH)
Il rischio di contrarre infezioni pericolose per il nascituro è denominato, in medicina, con la sigla TORCH (Toxoplasmosi, Rosolia, Citomegalovirus, Herpes virus), essa esprime le iniziali degli agenti infettivi, che più facilmente, colpendo la donna gravida, possono passare la placenta e causare danni fetali. Vi sono quesiti diagnostici che le analisi di routine, per questo tipo di infezioni, non riescono a dirimere. Infatti, per la donna che ad inizio gravidanza ottiene analisi relative al complesso TORCH con indicazione di un’infezione acuta, è importante anche sapere se l’agente infettivo ha colpito PRIMA dell’inizio della gravidanza o DOPO l’avvenuto concepimento. Questo problema è importante, in quanto il rischio per il feto è nullo nel primo caso ed è invece notevole nel secondo e le analisi di routine non sempre riescono a chiarire questo importante dubbio diagnostico. Il test di conferma (Avidity) permette di capire se le infezioni sono state contratte prima o dopo la gravidanza. Queste analisi specialistiche sono in grado di indicare al ginecologo l’epoca di insorgenza della malattia infettiva, collocandola in una data definita in settimane, in maniera precisa rispetto all’età di insorgenza della patologia e dell’avvenuto concepimento
DONNE IN MENOPAUSA
OSTEOPOROSI
La più temibile patologia che consegue alla menopausa è l’osteoporosi. Si tratta di una malattia MULTIFATTORIALE caratterizzata da un impoverimento osseo, colpisce sino al 30% delle donne in epoca postmenopausale e causa numerose fratture soprattutto alle vertebre. La diagnostica dell’osteroporosi è centrata soprattutto sulla MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), capace di “fotografare” il tessuto osseo dando una misura alla patologia osteoporotica e su esami di laboratorio che indagano il complicato equilibrio dinamico della formazione e del riassorbimento del tessuto scheletrico. L’osteoporosi è una malattia MULTIFATTORIALE che vede più concause: una predisposizione genetica, un errato stile di vita (fumo, alcool, sedentarietà, cattiva alimentazione, sovrappeso) e lo squilibrio ormonale dovuto alla menopausa. Gli esami di laboratorio utili a diagnosticare e monitorare l’andamento della patologia sono: la Vitamina D 25 OH totale, l’ Osteocalcina, la Calcitonina ed il Paratormone.
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