Speciale Allergie

Ci sono particolari stagioni dell’anno, come la primavera e l’autunno, nelle quali le particelle presenti nell’aria, all’aperto e a casa, mettono a dura prova le persone che soffrono di allergie. 

Una persona su cinque, infatti, ne soffre. Questa patologia negli ultimi 15 anni è raddoppiata e inoltre, mentre 20-30 anni fa era prerogativa quasi esclusiva dei bambini, oggi può colpire anche in tarda età. Probabilmente fattori ambientali, quali lo smog, peggiorano la situazione, ma l’allergia, ricordiamo, ha origine genetica per cui è una malattia inguaribile anche se curabile.

Attraverso i farmaci sintomatici si possono ridurre gli effetti e con i vaccini si può ridurre la sensibilizzazione, ma non si può guarire, senza trattamento, infatti, la patologia ritorna.

Durante i mesi di settembre e ottobre, che introducono la stagione invernale, molte persone affrontano problemi di asma o di sinusite, hanno tosse e starnuti, occhi e gola irritati, associati a difficoltà di respirazione. In questa stagione, infatti, la temperatura intorno ai 23° e il tasso di umidità vicino al 60% comporta un aumento del rischio: se in primavera i nemici sono i pollini e in estate aumenta il rischio di allergie alimentari, a causa di alcuni frutti come pesche e albicocche, in autunno c’è da fare i conti soprattutto con le allergie di tipo respiratorio.

Un allergene che si riattiva in questa fase è la Paritaria off., pianta parente dell’ortica, che si trova sui muri vecchi e che provoca asma soprattutto nei periodi di febbraio-marzo, ma anche da giugno a settembre.

Altre piante che fioriscono in autunno sono alcune composite (soprattutto l’ Artemisia vulg., il Crisanhemum leucan., l’Ambrosia elia., il Taraxacum vulg., ecc).

Gli acari della polvere (soprattutto Dermatophagoides pteronyssinus) sono, invece, tra le cause più comuni di allergia domestica. La quantità di polvere presente nelle abitazioni aumenta, infatti, con il riscaldamento e con la necessità di riorganizzare gli armadi in vista della stagione fredda.

Anche le spore di muffa (soprattutto Alternaria, Aspergillus, Cladosporium e Penicillum) si formano tutto l’anno, ma in questa stagione sono particolarmente diffuse e attive a causa della maggiore umidità.

E’ ALLERGIA?

Dopo un’anamnesi accurata i test di 1°livello per diagnosticare le allergie sono i test cutanei. Nel PRIK-TEST si testa una goccia di estratto di allergene pungendo la superficie dell’avambraccio, mentre nel PATCH-TEST si applicano dei cerotti imbevuti di estratto dell’antigene da testare sulla schiena del paziente. Questi test sono effettuati dallo specialista allergologo.

I test di 2°livello sono il dosaggio ematico degli anticorpi che vengono coinvolti nelle allergie: quelli della classe IgE. Si possono dosare sia le IgE totali (PRIST), che vengono stimolate dall’esposizione a qualsiasi allergene, che le IgE specifiche (RAST) che servono per dosare quanti specifici anticorpi della classe IgE (ad es contro il polline di Paritaria off.) sono stati prodotti nel sangue di un soggetto allergico.

Questi test sono eseguibili anche presso la nostra struttura.