Esame del Liquido Seminale e HPV

ESAME DEL LIQUIDO SEMINALE
(SPERMIOGRAMMA)

Rappresenta l’esame di base per l’identificazione delle caratteristiche fondamentali del seme maschile.

ESAME DEL LIQUIDO SEMINALE (SPERMIOGRAMMA) HPV E INFERTILITA’ MASCHILE
Rappresenta l’esame di base per l’identificazione delle caratteristiche fondamentali del seme maschile.
Vengono presi in considerazione tutti gli aspetti evidenziati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel “Manuale di laboratorio WHO per l’esame del liquido seminale”, quali concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi, a cui si affiancano test per valutare la vitalità degli spermatozoi (Life test), la presenza di alterazioni immunologiche (Spermar test), test biochimici indici della funzionalità prostatica (Acido citrico) e delle vescicole seminali (Fruttosio), e una documentazione fotografica dell’immagine microscopica. UN

ESAME DI ROUTINE
Come sostenuto da un ampio studio italiano, “la produzione del liquido seminale di un uomo è un indicatore del suo stato di salute generale” (*) quindi, l’esecuzione di uno spermiogramma è fondamentale non solo per la definizione di un quadro riguardante le potenzialità riproduttive di chi vi si sottopone, ma anche per portare alla luce segnali di malattie che siano del tratto genitale o di origine ormonale o genetica oppure per monitorare il decorso di patologie. I parametri presi in considerazione possono variare a distanza di tre mesi l’uno dall’altro e, una serie di tre esami ripetuti con le giuste tempistiche, possono caratterizzare un liquido seminale oppure evidenziare la progressione o regressione di determinati sintomi. Solitamente l’esame del liquido seminale viene preso in considerazione all’insorgenza di un problema, ma dovrebbe essere considerato un normale esame di routine per la conservazione della fertilità e della salute in genere. Infatti, “una bassa concentrazione spermatica è associata ad alterazioni metaboliche, a rischi cardiovascolari e a una ridotta massa ossea”; inoltre, “l’uomo infertile può avere problemi coesistenti di salute o fattori di rischio che possono compromettere sia la qualità che la durata della vita. Dunque, la valutazione sulla fertilità conferisce agli uomini un’opportunità unica per una valutazione sanitaria e una prevenzione”(*) efficace di importanti patologie.

UNA NOSTRA “ECCELLENZA”
Biolab grazie a personale altamente qualificato, fornisce i risultati dei test in tempi brevi e senza lunghe attese. La scelta degli specialisti ha sempre rappresentato una nostra priorità così come il loro costante aggiornamento. La seminologa Dott.ssa Cinzia Mei si occupa con scrupolo di queste analisi da circa 30 anni, seguendo periodicamente corsi di approfondimento dedicati e avendo un continuo riscontro positivo da parte di pazienti e specialisti.

HPV E INFERTILITA’ MASCHILE
L’HPV è uno degli agenti virali maggiormente trasmessi per via sessuale e, così come la chlamydia e il gonococco, può essere causa dell’infertilità maschile. Infatti, la presenza di HPV nel liquido seminale può ridurre la motilità degli spermatozoi fino a renderli inabili a completare la fecondazione di un ovocita. Da qui nasce il consiglio di andare a ricercare il DNA virale (Hpv-test) anche nell’uomo in tutti i casi in cui l’ infertilità di coppia non può essere attribuita ad una causa ben definita e nelle coppie in cui si manifesta una poliabortività.

Nel corso del tempo, la presenza di HPV ad alto rischio è in grado di promuovere anche la formazione di tumori a livello della cervice uterina, della vulva e della vagina (nella donna), del pene (nell’uomo), dell’ano e della cavità orale (in entrambi i sessi).
Alcune ricerche hanno confermato che il virus possa essere tra le cause dell’insorgenza dell’infertilità. Sembra infatti che sia responsabile della riduzione della motilità degli spermatozoi, dell’alterazione della fluidità, del pH del liquido seminale e della comparsa di anticorpi in grado di interferire durante la fecondazione.

In particolar modo, studi eseguiti presso l’università San Raffaele di Milano hanno dimostrato l’associazione tra la presenza di HPV (soprattutto dei ceppi ad alto rischio) nel liquido seminale, la ridotta motilità degli spermatozoi e l’eccessiva “frammentazione” del loro DNA. Tutto ciò indipendentemente dalla compresenza di altre condizioni o fattori di rischio (obesità, fumo di sigaretta o consumo regolare di bevande alcoliche) noti per l’infertilità maschile. Gli uomini che non riescono ad avere figli sono risultati dunque esposti con maggiore frequenza al papilloma virus rispetto al resto della popolazione.

UN AIUTO ALLA VACCINAZIONE?
Secondo uno studio retrospettivo pubblicato lo scorso anno sulla rivista Scientific Reports, la vaccinazione potrebbe essere utile anche per indurre una difesa immunitaria utile ad eliminare l’infezione e ripristinare nel tempo la fertilità senza conseguenze abortive. “In genere il corpo umano elimina naturalmente il virus attraverso lo sviluppo di anticorpi. Ma questo meccanismo si concretizza in un periodo più lungo di quello richiesto dalle coppie per trovare una soluzione alla loro incapacità di procreare ma, accelerando la guarigione dall’infezione, non si esclude che la vaccinazione possa rappresentare una strategia utile per migliorare la fertilità in modo naturale o con la fecondazione assistita” (*).

(*) cit. Carlo Foresta, Università di Padova. (fonte “Fondazione Veronesi Magazine”)

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